RAPACI

Rapaci

I PREDATORI DELL'ARIA


I rapaci sono uccelli predatori che si collocano ai vertici della piramide alimentare di un generico ecosistema. Possono essere identificati due grandi ordini: quello dei Falconiformes, che comprende tutti i rapaci diurni e quello degli Strigiformes, che comprende tutti i rapaci notturni.

Occhio di falco

Senza dubbio la vista è il senso più sviluppato e che caratterizza maggiormente i rapaci. Non per niente, infatti, vi è il detto “vista da falco”.

L’occhio nei rapaci è di proporzioni enormi rispetto alla testa ed è protetto dall’arcata sopraccigliare che conferisce all’animale il classico sguardo “cattivo” e quell’espressione d’irresistibile bellezza misto tra il fiero e il selvaggio. I rapaci hanno la capacità di vedere a colori e nell’ultravioletto ed hanno un potere di risoluzione dei dettagli otto volte superiore rispetto a quello dell’uomo.

Orecchie da gufo! 

L’orecchio dei rapaci è un foro presente dietro la guancia e normalmente nascosto dalle piume. L’udito di questi animali è più sviluppato del nostro e gli consente di udire frequenze di suoni più alte di quelle umane toccando anche alcune gamme di ultrasuoni. L’orecchio svolge anche un ruolo importante nel mantenimento dell'equilibrio proprio come avviene per l'uomo.

Nei rapaci notturni l’udito è estremamente sviluppato; i fori timpanici sono di grosse dimensioni, molto vicine agli occhi e leggermente asimmetrici per consentire una localizzazione più accurata.

I rapaci notturni hanno una maschera facciale formata da fitte penne rigide disposte in più strati compatti: la sua funzione è analoga a quella dei padiglioni auricolari, ovvero i dischi facciali raccolgono i suoni da un ampia porzione di spazio e li dirigono nelle aperture auricolari.

Lo senti questo odore?

Per la maggior parte dei rapaci il ruolo dell’olfatto non è ancora studiato, ma sembra comunque che sia il senso meno sviluppato. Nei falchi, dal centro delle narici, si intravede una piccola escrescenza carnosa che si avvolge a spirale, elemento fondamentale per incanalare l’aria in modo graduale quando il rapace vola in picchiata.

Un becco molto speciale

I rapaci sono uccelli predatori o necrofagi ed hanno quindi evoluto un becco che consente loro di cacciare e di nutrirsi di altri animali. Esso è appiattito alla base ed è caratterizzato dalla forte curvatura dei premascellari e mascellari. Questo presenta, alla sua base, un inspessimento cartilagineo chiamato cera, di colore giallastro o grigio a seconda della specie, in cui si trovano le narici.

Il becco nella maggior parte dei falconidi rappresenta l’arma con cui si uccide la preda. Esso infatti presenta il cosiddetto “dente”, una sporgenza presente sulla mascella nel punto della sua massima curvatura e che serve appunto a spezzare le vertebre cervicali della preda.

Negli accipitridi la preda viene uccisa esclusivamente con gli artigli, più sviluppati e potenti di quelli dei falconidi e il becco ha la funzione esclusiva di aprire la carcassa e di strappare da essa pezzi di carne per cibarsene.

Mangiato pesante? Non c'è problema!

Una caratteristica dei rapaci è la capacità di emettere le parti non digerite delle loro prede sottoforma di pallottole, “le borre”. Queste vengono emesse di solito entro le 24 ore dal pasto precedente ma può succedere che siano espulse anche molto tempo dopo.

I rapaci inghiottono non solo la carne ma anche piume, pelo e ossicini e questo perché così riescono ad assorbire meglio le sostanze nutritive contenute nel cibo. Le borre sono utili per studiare l’alimentazione di questi predatori.

LE SPECIE DI OLTREMARE

Nome comune: GUFO REALE
Nome scientifico: Bubo bubo
Lunghezza: 60 - 75 cm
Peso: 1500 - 4200 g
Apertura alare: 148 - 188 cm
Presente in Africa, Europa ed Asia. Predilige le regioni montuose, dove si spinge sino ad un'altitudine di 2000 m per trovare i nascondigli a lui più consoni. Lo si può trovare in foreste alpine, steppe e città, dove di giorno si nasconde nelle crepe dei muri. Si nutre di piccoli mammiferi e altri uccelli; a volte caccia anche altri rapaci, sia diurni che notturni.
Il gufo ha il senso dell’udito molto sviluppato; è intensificato dalle penne disposte a disco (dischi facciali) attorno agli occhi che fanno apparire la faccia dell’animale piatta e che, coprendo le aperture (orifizi) auricolari, convoglia le onde sonore verso l’orecchio.
Altro fondamentale adattamento di questo animale è la capacità di volare in assoluto silenzio, grazie alla superficie alare ampia, alle piume soffici e vellutate, e all’estremità sfrangiata delle penne delle ali, che garantisce una minore resistenza all’aria.


Nome comune: CIVETTA DELLE NEVI o GUFO DELLE NEVI
Nome scientifico: Bubo scandiacus
Lunghezza: 52 - 65 cm
Peso: 710 - 2950 g
Apertura alare: 142 - 166 cm
La civetta delle nevi è presente nell'Europa settentrionale e nelle regioni centrali degli Stati Uniti e nel Canada. Vive in differenti tipi di tundra, da quella erbosa e umida a quella asciutta coperta di erica e si nutre prevalentemente di lemming, un roditore dell’Artico, e di topi, ma può attaccare anche conigli, uccelli marini e pesci.
La civetta delle nevi è un rapace notturno, ma vivendo molto a nord, dove per buona parte dell’anno la notte dura solo poche ore, si è dovuto adattare a cacciare anche durante il giorno e per questo motivo il suo volo è molto più agile e scattante rispetto a quello del gufo.


Nome comune: BARBAGIANNI
Nome scientifico: Tyto alba
Lunghezza: 33 - 39 cm
Peso: 280 - 450 g
Apertura alare: 91 - 95 cm
Specie cosmopolita distribuita in tutti i continenti tranne che ai poli. Vive in genere in zone d'aperta campagna e caccia prevalentemente ai margini dei boschi. Si nutre di arvicole, rane, insetti, ratti, sorci e talpe. A causa del suo aspetto e delle sue abitudini, questo inoffensivo cacciatore di topi è spesso diventato la vittima di superstizioni e irrazionali angosce, che sono ancora dure a morire. In realtà i barbagianni sono molto utili per l'uomo poiché cacciano animali dannosi per il giardinaggio o l'agricoltura come le talpe e i ratti.


Nome comune: FALCO LANARIO
Nome scientifico: Falco biarmicus
Lunghezza: 35 - 50 cm
Peso: 500 - 1050 g
Apertura alare: 90 - 115 cm
È distribuito principalmente in Africa; in Europa è limitato all’area mediterranea a sud del 45° parallelo e a est del 10° meridiano. In realtà la maggior parte della popolazione europea vive nel nostro paese, ed in particolare nell’Italia meridionale dove ha trovato un clima adatto alla sua sopravvivenza e dove soprattutto l’urbanizzazione non ha raggiunto i livelli eccessivi che si osservano in nord Italia, e dove quindi questo rapace riesce ancora a trovare luoghi di nidificazione. Si tratta comunque di una specie a rischio e sono quindi importantissimi i programmi di riproduzione in ambiente controllato e di reintroduzione della specie.


Nome comune: FALCO SACRO
Nome scientifico: Falco cherrug
Lunghezza: 47 - 55 cm
Peso: 700 - 1300 g
Apertura alare: 105 - 129 cm
Il Falco sacro è presente in Europa orientale, Asia ed Africa. Predilige pianure, steppe ed altipiani sopra i 3000 m; raramente è stato avvistato in località rocciose sebbene attraversi catene montuose durante le sue migrazioni. Falco potente ed aggressivo, è molto apprezzato nella falconeria in Medio Oriente. Negli ultimi anni è stato spesso incrociato con il Gyrfalco per ottenere individui più forti e resistenti al caldo e questo ha portato ad un inquinamento del patrimonio genetico in ambiente controllato. Nelle credenze egizie, il Falco sacro rappresentava il dio Horus, figlio di Iside ed Osiride, dio falco che fu rappresentato in tombe e templi dell'antico Egitto.


Nome comune: POIANA DI HARRIS
Nome scientifico: Parabuteo unicinctus
Lunghezza: 45 - 58 cm
Peso: 600 - 1200 g
Apertura alare: 115 - 130 cm
Presente in tutto il sud-ovest degli USA e Sud America. Caccia piccoli mammiferi come topi, lepri, conigli selvatici, oppure uccelli, e all'occorrenza non disdegna rettili, insetti o carogne; gli attacchi possono essere in picchiata (dall'alto), diretti (cattura in volo) o indiretti (di rimessa), sebbene gli attacchi diretti con cattura in volo siano piuttosto rari. Si è guadagnata il soprannome di “falco lupo”, poiché è l'unico accipitride a vivere in famiglie composte anche da 7/8 individui, (arrivando persino a gruppi di 15/20 individui), ed a cacciare in branco; solitamente il maschio, più agile, sferra il primo attacco alla preda ed in seguito viene raggiunto dalla femmina, più grossa e potente, che termina l'azione di caccia.
Non ha uno scatto bruciante come l'astore, ma le ali più allungate gli consentono una maggiore precisione nelle virate repentine; inoltre è armato molto bene, possedendo infatti poderosi artigli.


Nome comune: AQUILA DELLE STEPPE
Nome scientifico: Aquila rapax
Lunghezza: 62 - 72 cm
Peso: 2000 - 4850 g
Apertura alare: 165 - 185 cm
L’aquila delle steppe è presente in Europa, Asia e Africa. Predilige aree semidesertiche o desertiche, steppe e savane; evita i boschi e le zone con fitta vegetazione. Si può osservare a diverse altitudini ed in particolare da 0 fino a 3000 m di altezza; durante le migrazioni anche a quote più alte.
Si nutre principalmente di uccelli, serpenti e piccoli mammiferi; spesso ruba le prede catturate da altri rapaci, più piccoli come il gheppio o più grandi come l’aquila bellicosa. A volte si nutre di carogne e del vomito degli avvoltoi: si avvicina minacciosa all’avvoltoio che si spaventa, vomita e scappa; l’aquila a quel punto può mangiare il vomito. È l’aquila più numerosa al mondo.


Nome comune: GRIFONE
Nome scientifico: Gyps fulvus
Lunghezza: 95 - 110 cm
Peso: 7000 - 9000 g
Apertura alare: 240 - 280 cm
Il Grifone è uno tra i più grandi e maestosi avvoltoi europei. Questa specie in Italia si è estinta quasi ovunque, ma di recente è stata reintrodotta con successo in Friuli-Venezia Giulia, nell’Appennino Centrale e in Sicilia.
Oltremare sostiene il progetto di ripopolamento del grifone sull’arco alpino orientale sostenendo il centro di monitoraggio del grifone collocato nella Riserva Naturale “Lago di Cornino” in Friuli - Venezia Giulia.


Nome comune: AVVOLTOIO DAL BERRETTO
Nome scientifico: Necrosyrtes monachus
Lunghezza: 62 - 72 cm
Peso: 1500 - 2600 g
Apertura alare: 155 - 165 cm
L'avvoltoio cappuccino è un avvoltoio del Vecchio Mondo ed appartiene quindi alla stessa famiglia delle aquile, ovvero quella degli Accipitridi. Vive nell'Africa sub sahariana e, come la maggior parte dei suoi simili, si nutre principalmente di carogne che riesce ad individuare volando ad alte quote ed utilizzando l'acutissima vista. Essendo una delle specie di avvoltoio più piccole del continente africano è l’ultimo, in scala gerarchica, che ha il diritto di cibarsi delle carcasse che trova; di conseguenza si è adattato a mangiare anche altro, ad esempio insetti e a volte anche rifiuti.

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