DELFINI

Delfini

I SIGNORI DEL MARE

I delfini e più in generale i Cetacei hanno da sempre esercitato sugli uomini un grande fascino grazie al loro aspetto elegante, all’intelligenza ed alla socievolezza che li contraddistingue.

I delfini che vivono nella Laguna di Oltremare sono tursiopi, ovvero appartengono alla specie Tursiops truncatus (Montagu 1821). Il tursiope o delfino dal naso a bottiglia, è un cetaceo odontocete appartenente alla famiglia dei Delfinidi.

È distribuito in tutti gli oceani e mari tropicali e temperati del mondo. Nelle acque italiane è molto comune: la sua presenza è continua nel mar Ligure, in Tirreno, nel Canale di Sicilia e in Adriatico.
È uno dei cetacei che meglio si adatta ad habitat differenti.

Si ritiene che ne esistano due ecotipi distinti, uno costiero ed uno pelagico. Gli individui appartenenti all’ecotipo costiero generalmente hanno dimensioni più contenute e possono compiere delle migrazioni, mentre quelli pelagici hanno dimensioni maggiori e sono generalmente stanziali. In alcune aree le migrazioni sono stagionali e sembra siano dovute a cambiamenti nella temperatura delle acque ed all'abbondanza e distribuzione delle prede. È stato osservato come talvolta le acque costiere vengano utilizzate come area di nursery.

Il tursiope è prevalentemente ittiofago, ovvero si nutre principalmente di pesce, ma all’occorrenza si nutre anche di cefalopodi, crostacei e altri invertebrati.

Le femmine raggiungono la maturità sessuale a circa 10 anni di età, mentre i maschi a 12. Il periodo degli accoppiamenti e delle nascite coincide in genere con la stagione calda. La gestazione dura circa 12 mesi e il cucciolo alla nascita è lungo circa 1 metro.
Vive generalmente in branchi formati dalle femmine ed i piccoli, mentre i maschi possono formare delle associazioni chiamate "alleanze". È un animale che mostra una certa curiosità nei confronti dell'uomo.

 

​UNA STORIA MOLTO SPECIALE

La storia evolutiva di una specie o di un gruppo animale è fatta di piccoli passi e cambiamenti, a volte difficili da comprendere e individuare e per questo non sempre suscita interesse e curiosità.

Non è così per la storia evolutiva dei Cetacei; essi, infatti, rappresentano un’anomalia fra i mammiferi viventi poiché sono gli unici completamente legati all’ambiente acquatico, ma si sono evoluti a partire da un antenato terrestre. In che modo una creatura terrestre potesse aver generato animali marini è rimasto un mistero fino a poco tempo fa, quando la scoperta di diversi reperti fossili ha cominciato a gettare un po’ di luce sull’argomento.

I Cetacei primitivi, gli Archeoceti, si spostarono dalla terra al mare nell’Eocene, cioè in un periodo compreso tra i 55 e i 34 milioni di anni fa. L’Eocene rappresenta quindi una pietra miliare nella storia evolutiva di questi animali, mentre un secondo momento fondamentale viene collocato nell’Oligocene (fra 34 e 23 milioni di anni fa) quando si differenziarono gli attuali ordini di Cetacei, cioè Misticeti e Odontoceti.

I Cetacei hanno perso quasi tutte le tracce del loro passato terrestre e si sono adattati in modo perfetto alla vita marina: il corpo ha assunto una forma idrodinamica ed il pelo è completamente scomparso per diminuire l’attrito con l’acqua; la sua importante funzione termoisolante è stata assunta in parte da uno spesso strato di grasso che i delfini hanno sottopelle.

Gli arti anteriori si sono trasformati in pinne pettorali, mentre gli arti posteriori sono scomparsi lasciando solo i rudimenti pelvici che sono interni all’animale. La coda è diventata la pinna caudale che nei Cetacei è orizzontale ed è particolarmente funzionale ai movimenti in senso verticale nella colonna d’acqua; questo facilita la respirazione dato che i Cetacei respirano mediante i polmoni, e devono quindi sempre risalire in superficie per poter respirare.

Le narici si sono spostate sulla sommità del capo in modo da consentire all’animale di tener sotto controllo l’ambiente circostante durante l’atto respiratorio. Nella maggior parte delle specie si è sviluppata una pinna dorsale cartilaginea, non connessa allo scheletro osseo.

Nei Cetacei, in seguito all’adattamento alla vita acquatica, gli organi genitali maschili e le mammelle sono posizionati all’interno del corpo. Non è facile quindi ad occhio distinguere il maschio dalla femmina; per farlo bisogna osservare la posizione dell’apertura genitale e di quella anale nella parte ventrale del corpo. Nei maschi la fessura anale e quella genitale sono ben distinte, mentre nelle femmine sono molto vicine, tanto da sembrare un’unica fessura; le femmine, inoltre, hanno ai lati della fessura genitale altre due piccole fessure che contengono le mammelle. Essendo mammiferi, i Cetacei partoriscono i piccoli e soprattutto li allattano.

I Cetacei sono fra i mammiferi più minacciati di estinzione e per questo inseriti nelle liste di protezione e tutela. L’adattamento biologico ed ecologico dei Cetacei all’ambiente marino è così sviluppato e specifico da rendere questi animali molto sensibili alle modificazioni del proprio habitat e perturbazioni di vario tipo possono incidere sulla mortalità, sulla natalità e sulla sopravvivenza delle specie.

I Cetacei hanno un ruolo importante nell’equilibrio ecologico dell’ecosistema terrestre e sono una parte fondamentale della diversità biologica che è alla base del processo evolutivo.

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