C'è un legame indissolubile tra uomo e natura. Un dialogo silenzioso tra falconiere e rapace.
Nel 2010, l'UNESCO ha riconosciuto la Falconeria come Patrimonio Culturale Immateriale dell'Umanità, un'arte che affonda le sue radici in un passato lontano, nel 3000 a.C., tra le steppe della Mongolia e della Cina.
La Falconeria ha viaggiato nel tempo e nello spazio, seguendo due rotte principali: verso l'Europa e verso l'Asia Minore. In Italia ha trovato terreno fertile in Sicilia, grazie agli Arabi e ai Normanni, e in Germania, Ruggero II e Federico Barbarossa ne furono ferventi cultori, ma fu Federico II di Svevia, con il suo trattato "De Arte Venandi cum Avibus", a elevarla a scienza, un'opera che ancora oggi incanta e istruisce.
Nel Medioevo e nel Rinascimento, la Falconeria si diffuse tra nobili, vescovi e abati, diventando un simbolo di prestigio e potere.
Oggi i maestri falconieri di Oltremare ci insegnano che l'essenza della Falconeria risiede nella creazione di un legame di fiducia e amicizia, tra uomo e rapace. Si tratta di un dialogo basato sul rispetto e sulla comprensione, sull' amore e sull'eterna amicizia che lega ogni falconiere a ogni singolo rapace.
Vieni a scoprire un mondo antico e affascinante, dove uomo e natura si incontrano in un volo di emozioni. Lasciati incantare dalla bellezza e dalla maestosità dei rapaci, e scopri il legame unico che li unisce ai loro falconieri.
Gli strumenti del Falconiere
Il falconiere si avvale di strumenti tradizionali per collaborare con i rapaci durante l'esibizione:
- il guanto di cuoio per posizionare ogni rapace sul proprio pugno
- il cappuccio di cuoio che una volta appoggiato sulla testa dell'animale lo tiene a riposo fino al momento del volo
- i geti che assicurano il rapace al guanto o al trespolo nei momenti di riposo
- il logoro che è il simulacro di preda e serve per l'addestramento al richiamo